Storie e leggende da secoli appassionano tutti, e nel nostro territorio ce ne sono veramente tante, proprio come i molti racconti che circondano la Villa di Lomello anche detta Villa degli amanti maledetti.
Si racconta che nel 1912 una coppia, proprietaria della villa di Lomello avesse un servo, e una mattina il marito che si avventurò per una battuta di caccia, tornando alla dimora sorprese la moglie con il servo nella torretta della casa. Allora, preso dalla rabbia uccise la giovane moglie il servo e poi diresse il fucile verso di sé, sparandosi un colpo.
Nelle notti d’estate e precisamente con il coincidere della data dell’omicidio, gli automobilisti che passano per la statale adiacente alla villa, dicono di scorgere figure e di sentire grida provenire dalla casa o vedere strane ombre girovagare nel giardino circostante la villa.
Ma la storia degli innamorati maledetti non è la sola ad arricchire le mura della villa, come quella di altri proprietari che scomparirono in circostanze misteriose o si suicidarono.
Quella più recente risale a circa 50 anni fa e narra che i suoi proprietari, una famiglia composta da genitori e un figlio, ogni notte sentisse urla e pianti arrivare dalla torretta e col tempo, non sopportando più questa terribile situazione, i coniugi impazzirono e si suicidarono. Mentre il figlio che era sempre stato scettico, negando qualsiasi fatto, fu trovato impiccato.
Si è giunti a credere, che chi entra nella villa potrebbe essere posseduto da un energia negativa e inspiegabile che lo porterebbe al suicidio, ed è per questo che oggi la villa è rimasta abbandonata dai proprietari e che nessuno la voglia comprare.
A mettere un po’ di ordine in questa selva di dicerie è stato lo studioso Gian Franco Magenta, originario di Lomello e proprietario di una vecchia cartolina. La foto è datata 1931 e ritrae in maniera nitida Villa Lomello molto probabilmente pochi giorni dopo la sua inaugurazione. In piedi fermo avanti all’ingresso si vede un uomo, si tratta di Pietro Cerri, il proprietario, che la fece costruire alla fine degli anni Venti e la ribattezzò, appunto, Villa Cerri. Qui come appare evidente, c’è qualcosa che non torna nelle date. Infatti, se la Villa venne costruita nel 1931, non poteva certo esistere 1912, anno in cui viene fatto risale l’omicidio-suicidio che avrebbe dato avvio alla maledizione, e se il proprietario era vivo e vegeto davanti all’ingresso nel 1931, non poteva certo essersi suicidato nel 1912.
Verità o leggenda rimane certo che la villa desta molto interesse attirando persino curiosi dall’estero.
Se sei in zona, ricordati di venirci a trovare nella
GAMING HALL MORTARA